| | Capitolo 1.
Bruce aveva ancora un corpo temporaneo. Aveva soltanto cinquant'anni e
avrebbe potuto vivere in quel corpo per almeno altri centocinquanta.
Sapeva che al termine del suo ciclo biologico, la sua mente sarebbe
stata trasferita in un corpo artificiale come quello degli altri
Immortali, ma l'idea non gli piaceva molto anche se si rendeva conto
che sarebbe stato inevitabile. Era consapevole che quel trasferimento
sarebbe stato indispensabile altrimenti la sua mente si sarebbe perduta
in uno degli strati più esterni dell'universo di cui si sapeva
poco, ma l'idea di dover lasciare Nuova Terra, non gli piaceva. Quel
pianeta era rimasto l'ultimo adatto alla riproduzione umana dopo la
catastrofe che aveva distrutto la Terra. Il
Sole se l'era mangiata assieme a Mercurio e Venere e poi era esploso
trasformando tutto il suo sistema in una scia di briciole.1
Molte altre specie si riproducevano su altri pianeti ma gli umani
avevano le strutture e le condizioni ambientali per far proseguire
l'esistenza della loro specie soltanto su Nuova Terra. Dalla prima
colonizzazione, avvenuta mille anni prima, il pianeta era molto
cambiato. La
presenza di dieci miliardi di esseri umani con il corpo temporaneo
aveva richiesto profondi cambiamenti sulla superficie e anche nel
sottosuolo. Due milioni di Immortali si occupavano della produzione dei
corpi artificiali e un altro milione era addetto alla sicurezza ma era
lui la massima autorità sul pianeta ed era lui che doveva
prendere le decisioni importanti dopo essersi confrontato con il
Consiglio degli Anziani.
Bruce era stato elevato al rango di Primo ed era l'unico sul pianeta
con la facoltà di prendere decisioni come fosse un monarca
assoluto. La sua, però, non era una carica ereditaria e nemmeno
elettiva. Il Primo veniva scelto dal Centro per i Trattamenti Mentali,
sulla base di caratteristiche cerebrali tali da rispondere
adeguatamente a determinati requisiti richiesti per la sopravvivenza e
il progresso della specie. Nello stesso modo venivano selezionati i
membri del Consiglio degli Anziani che fungevano da consulenti per il
Primo. Questi venivano scelti tra gli umani il cui corpo si stava
avvicinando alla fine del ciclo biologico e, una volta raggiunto, le
loro menti sarebbero state trasferite in corpi artificiali e avrebbero
lasciato Nuova Terra.
La
Federazione, secondo le Antiche Leggi, aveva il compito di colonizzare
l'intero universo con gli Immortali. I loro corpi non si degradavano ed
era sufficiente una adeguata sorgente di energia per ricaricarli
periodicamente e assicurare così una vita operativa praticamente
eterna.
Questo permetteva loro di viaggiare per secoli con le astronavi a
curvatura e raggiungere pianeti, anche lontanissimi, non raggiungibili
dalle Porte. Inoltre, la loro struttura corporea li metteva in grado di
sopravvivere anche su pianeti in cui le condizioni ambientali sarebbero
state impossibili per qualsiasi essere vivente. Non avevano bisogno di
un'atmosfera respirabile e potevano resistere a temperature estreme. La
loro vita dipendeva esclusivamente dalla disponibilità di
energia per ricaricarsi che, nella maggior parte dei casi veniva
ricavata dalle emissioni della stella più prossima.
Molti chiedevano di essere trasferiti nei corpi artificiali prima del
tempo previsto, ma Bruce non lo avrebbe mai fatto perché amava
quel pianeta e voleva rimanerci il più a lungo possibile. Nuova
Terra era stata colonizzata mille anni prima, dal famoso Ammiraglio
Gordon, le cui gesta riempivano gli archivi storici.
Quando
arrivarono i primi coloni, sul pianeta era presente una fauna
variegata, con la presenza anche di grandi rettili e feroci mammiferi
predatori ai vertici della catena alimentare. A causa di ciò, i
primi colonizzatori furono costretti a vivere all'interno di cupole
protettive disseminate per tutto il pianeta e collegate tra di loro da
corridoi protetti e sicuri.
Con l'aumentare della presenza umana e volendo preservare tutte le
specie autoctone, la situazione si invertì. Furono create, nel
corso dei secoli, delle riserve naturali in vaste zone del pianeta dove
gli animali potevano vivere liberamente, ma delimitandole con barriere
invisibili e invalicabili. Il rimanente territorio rimase libero e
sicuro per gli insediamenti umani. Bruce
era affascinato da quei territori selvaggi dove la vita era rimasta
com'era alle origini, prima dell'arrivo degli umani. Spesso
oltrepassava la barriera e si addentrava da solo in quei luoghi, a
bordo di una vecchia aeromoto. Rimaneva immobile nell'aria, a osservare
i giganteschi rettili carnivori e i grossi felini con le zanne a
sciabola aggirarsi nelle pianure in cerca di prede.
Nel deserto, al di là delle montagne vulcaniche, la Porta era in
funzione e collegava istantaneamente Nuova Terra con altri mille e
ventitré pianeti sparsi nell'universo. La
Grande Porta Temporale invece, era custodita nel locale sotterraneo
dove era stata trovata mille anni prima, dall'Ammiraglio Gordon. Quella
Grande Porta permetteva di spostarsi nel tempo oltre che nello spazio.
Si sapeva anche che permetteva di uscire dallo strato dell'universo
dove si trovava e di accedere agli altri, più esterni. Una
antica legge impediva tassativamente l'uso di quella porta e da allora
non era mai stata utilizzata, nemmeno per scopi scientifici. Era
custodita da un Immortale, il Guardiano della Porta, che avrebbe
obbedito soltanto al Consiglio della Federazione.
Quel divieto era impresso nella sezione delle Antiche Leggi
dell'archivio storico. Gli Antichi avevano deciso che non ci sarebbero
mai più stati viaggi negli altri strati dell'universo e che gli
umani e le altre specie intelligenti avrebbero dovuto colonizzare,
completamente e per sempre, quello che chiamarono lo Strato Uno, il
loro universo.
Bruce era molto curioso di conoscere i motivi che avevano
indotto gli Antichi a proibire l'uscita dallo Strato Uno dato che nelle
Antiche Leggi non era spiegato il motivo ma soltanto imposto il
divieto. Aveva consultato diverse volte tutti le informazioni
disponibili sull'argomento ma non era mai stato in grado di scoprire
nulla. Veniva soltanto riferito che chiunque terminasse il proprio
ciclo biologico senza prima aver trasferito la propria mente in un
corpo artificiale, non avrebbe più avuto la percezione del
proprio io e la sua mente sarebbe stata assorbita nello Strato Due,
andando perduta per sempre. Non c'erano informazioni né di che
cosa ci fosse in quello che chiamavano Strato Due né dove si
trovasse e questo lo incuriosiva ancora di più.
Gli scienziati che avevano ipotizzato un universo a cipolla,
formato da vari strati concentrici, avevano in seguito confermato con
diversi esperimenti che quella ipotesi era valida e spiegava molti
fenomeni che non erano mai stati compresi prima. Nella documentazione
contenuta negli archivi, quella teoria era soltanto delineata per sommi
capi, almeno nei documenti accessibili normalmente. Il primo ad aver
formulato quella ipotesi fu uno scienziato di nome Wiesenthal e la sua
preziosa mente era stata tra le prime ad essere trasferita in un corpo
artificiale.
Bruce avrebbe voluto parlarne con l'Ammiraglio Gordon di
persona, ma non aveva la minima idea in quale parte dell'universo si
trovasse. Con il suo corpo artificiale avrebbe potuto essere su
qualsiasi pianeta anche non vivibile per un umano. Gli antichi
Immortali non comparivano più negli archivi di Nuova Terra
poiché, dopo cinquant'anni dal loro trasferimento nel nuovo
corpo, tutti i dati venivano cancellati e, molto probabilmente,
conservati altrove. Gli archivi di Nuova Terra non erano autorizzati a
conservare più a lungo quelle informazioni perchè
divenivano di competenza Federale.
La Federazione riuniva
tutti e milleventiquattro mondi collegati dalle Porte e, accedere a
tutti i suoi archivi, non era semplice. Era governata da un Gran
Consiglio formato da cinque membri per ogni specie e presieduto a
rotazione da un rappresentante di ogni specie. Gli umani avevano dieci
rappresentanti, ma non ne erano avvantaggiati, perchè le
decisioni dovevano essere prese all'unanimità dopo lunghi
confronti mentali tra tutti i membri. Alla fine un potente computer
biologico coordinava tutte le varie opinioni, riassumeva il tutto ed
emanava la legge.
Bruce sapeva che una richiesta di informazioni come quelle che cercava
lui avrebbe dovuto essere elaborata dal super computer e poi approvata
da un alto funzionario del Consiglio. L'Ammiraglio Gordon era un
personaggio troppo importante e le informazioni che lo riguardavano non
potevano essere diffuse senza un motivo più che valido.
Il Gran Consiglio della Federazione si trovava sul pianeta Uluth
che, ovviamente, era collegato da una Porta come tutti gli altri della
Federazione. Bruce decise di fare un tentativo e pensò che
sarebbe stato meglio andarci di persona piuttosto che mandare un drone
messaggero attraverso la Porta. Era da tanto che non lasciava il
pianeta e l'idea di un viaggio non gli dispiaceva. Si
alzò dalla sua comoda poltrona a cuscino magnetico, che era un
pezzo di antiquariato che amava particolarmente e si avvicinò
alla grande vetrata del suo ufficio, che occupava l'intero trecentesimo
e ultimo piano della torre dell'Amministrazione Planetaria di Nuova
Terra. Rivolse lo sguardo verso la zona selvaggia protetta dalla
barriera invisibile ma non vide aggirarsi nessun animale. Era
stato deciso di far arrivare la riserva fino ai confini della
città per evidenziare il connubio tra l'antico e il moderno. La
conservazione delle origini selvagge del pianeta vicine
all'attualità iper-tecnologica. Spesso gli abitanti si
soffermavano ai limiti della barriera per ammirare qualche bestione di
passaggio e sobbalzavano col cuore in gola nel vedere un grosso
predatore andare a sbattere contro la protezione nel tentare di
ghermirli. Sentirsi preda di un enorme e famelico Gigantosaurus o di un
feroce Smilodonte, la grande tigre dai denti a sciabola, provocava
sempre un'intensa emozione anche sapendo che la barriera era
assolutamente inviolabile.
Bruce ritornò sulla sua poltrona e attivò il
microscopico comunicatore, che aveva sotto pelle al polso sinistro, per
far predisporre il viaggio. Con un tono cordiale come sua abitudine,
spesso considerato inconsueto dai suoi sottoposti data l'alta carica
che ricopriva, si rivolse all'assistente:
«Jordan, devo andare su Uluth, dovresti predisporre il mio trasferimento attraverso la Porta.»
L'assistente era stato un alto ufficiale della Sicurezza sulla
Terra e la sua mente era stata trasferita molti anni prima in un corpo
artificiale di categoria A, che disponeva di prestazioni fisiche
eccezionali.
«Quando vuole partire, signore?» Rispose
prontamente l'assistente. Bruce pensò qualche secondo e si disse
che sarebbe stato inutile rimandare visto che al momento non aveva
impegni istituzionali urgenti e rispose:
«Domani mattina.»
Si rilassò sulla poltrona meditando sul più
efficace metodo di ricerca da adottare una volta su Uluth. Il suo scopo
era quello di riuscire a parlare con l'Ammiraglio Gordon ma sarebbe
stato altrettanto utile farlo con qualcuno dei suoi storici
collaboratori e, mentalmente stilò una lista, riferendosi alle
informazioni che aveva in archivio.
Giorgio Relli, il leggendario membro dell'antichissimo Consiglio della
Fenice. Lucius, che Gordon aveva fatto viaggiare nel tempo per
assicurarsi la sua preziosa collaborazione. Wiesenthal che per primo
aveva ipotizzato la conformazione a cipolla dell'universo. Weissman che
aveva coordinato il team di scienziati. Inoltre c'erano alcuni
scienziati ripescati dall'antichità che erano stati coinvolti
nella formulazione di quelle ipotesi fondamentali per la scienza.
Ognuno di loro avrebbe potuto soddisfare la sua curiosità.
Confidando
nella sua autorità di Primo di Nuova Terra, si preparò a
partire.
Non era il suo primo viaggio attraverso la Porta ma il pensiero che il
suo corpo venisse sbriciolato e poi ricomposto a milioni di anni luce
di distanza, gli creava sempre un certo disagio anche se era
consapevole che era un processo che avveniva da secoli e non si era mai
verificato alcun incidente.
Uscì
dal toroide della Porta e venne accolto dal personale di guardia al
quale esibì le sue credenziali che sortirono subito un certo
effetto. Il Primo di un Pianeta meritava un'attenzione particolare. Un
nativo di Uluth con l'uniforme nera della Federazione, lo salutò
con deferenza e gli chiese: «Dove è diretto signore?»
La sua autorità gli permise di non rispondere e disse seccamente:
«Mi procuri un velivolo di servizio, per favore.» L'uluthiano,
forse per farsi perdonare la domanda indiscreta, gli fece trovare
all'uscita, un lussuosissimo aerotrasporto a gravità inversa,
del tipo che normalmente era riservato alle più alte cariche
della Federazione. L'assistente di volo lo fece accomodare su una
soffice poltrona e gli chiese se volesse qualcosa da bere o fare uno
spuntino. Bruce guardò la giovane assistente che si era
inginocchiata a due passi dalla sua poltrona e attendeva i suoi ordini.
Era una uluthiana ma avrebbe potuto passare benissimo per una di Nuova
Terra se non fosse stata così alta e non avesse avuto i
padiglioni auricolari leggermente appuntiti. La trovò comunque
molto carina nella sua attillata uniforme bianca. Pensò che le
sceglievano attraenti e servizievoli per allietare il volo dei
passeggeri importanti che utilizzavano quel mezzo di trasporto. Le rispose con un mezzo sorriso:
«No, grazie non voglio nulla. Informi il pilota di portarmi al Complesso Galaxy.»
La giovane si alzò in piedi, era altissima, sicuramente al
di sopra della media delle uluthiane e, con uno smagliante sorriso,
perfettamente in linea con l'addestramento ricevuto, gli rispose: «I suoi desideri sono i miei desideri, signore. Informo subito il pilota»
e scomparve nella cabina di pilotaggio.
Un paio di minuti dopo, sentì il velivolo sollevarsi silenzioso, con una leggera inclinazione.
Conosceva il Complesso Galaxy per averci soggiornato alcune volte
in passato. Era un lussuoso complesso abitativo situato in una torre di
duecento piani non distante dal gruppo di torri che formavano la sede
del Governo della Federazione. In genere era frequentato da alti
funzionari in visita al Governo, provenienti da tutti i mondi federati.
Durante il tragitto si mise a pensare quale delle sueò vecchie
conoscenze gli potrebbe essere utile. Si ricordò di Chad, un suo
coetaneo di Nuova Terra assieme al quale aveva frequentato l'Accademia
Spaziale molti anni prima e che sapeva essere rimasto nella flotta,
mentre lui si era congedato per intraprendere la carriera diplomatica.
Non sapeva che incarico avesse Chad attualmente ma lo avrebbe
rintracciato col suo numero identificativo personale.
Il velivolo si posò sulla pista alla sommità
della torre e scese accompagnato dal deferente saluto dell'assistente
di volo.
Il personale della torre era stato evidentemente avvertito dal pilota
che un Primo sarebbe arrivato per alloggiare al Galaxy e un addetto
all'accoglienza lo stava aspettando sullo spiazzo. Il giovane
incaricato, vestito con un'elegante tunica all'ultima moda, gli si
rivolse con la consueta deferenza:
«Benvenuto signore. Sono stato incaricato di accoglierla e
di soddisfare qualsiasi sua esigenza. Di quale tipo di alloggio
necessita? Prevede di avere ospiti?»
Mentre entravano nell'altana di fronte alla pista di atterraggio, Bruce rispose:
«Voglio un alloggio solamente per me, in un piano
tranquillo e non voglio essere disturbato. Non prevedo riunioni con
altre persone.»
Si fermarono davanti alla porta di accesso di uno dei numerosi
ascensori che si aprì immediatamente. Entrarono e il giovane
disse:
«Benissimo, signore. La accompagno al piano 99. Si trova
in una propaggine della torre e ha gli ascensori riservati che lo
collegano direttamente sia al piano terra che alla pista di volo.
È il piano più riservato e discreto del complesso.»
Giunsero in una manciata di secondi al piano 99 e l'assistente
lo accompagnò fino alla porta del suo appartamento, che si
aprì automaticamente.
«Troverà tutto quello che le può servire e,
per qualsiasi esigenza, può chiamare l'Accoglienza direttamente
col suo comunicatore personale. Le auguro un piacevole soggiorno.» L'appartamento
era enorme, quasi metà del suo ufficio su Nuova Terra, che
occupava un piano intero dell'edificio. Sorrise dentro di sé
pensando che, se avesse chiesto un appartamento dove ricevere ospiti o
indire delle riunioni, chissà che cosa gli avrebbero messo a
disposizione.
Guardandosi in giro notò che nella stanza principale c'era un
altro ascensore privato che, come annunciato dal giovane addetto,
portava direttamente al piano terra o all'altana. Era
arredato all'antica con pesanti mobili di legno scuro che richiamavano
il passato di tanti secoli prima e che contrastavano con gli accessori
iper-tecnologici come la cucina e il bar automatici, il bagno a
ultrasuoni e una piccola piscina con onde artificiali. Un generatore di
immagini 3D era sistemato nel centro del locale, di fronte a due enormi
divani. In un angolo era immobile un robot servitore dalle sembianze
umanoidi che avrebbe potuto attivare vocalmente pronunciando la sigla
luminosa che appariva sulla sua fronte, ma decise di non utilizzarlo
per il momento. Preferì, invece, immergersi nella piscina, dopo
aver attivato il dispositivo che provocava il turbinio dell'acqua, per
rilassarsi e pensare.
Inserì il numero identificativo di Chad nel comunicatore
richiedendo la video chiamata e, nell'attesa, si allungò nella
vasca chiudendo gli occhi in pieno relax. Dopo qualche minuto apparve un'immagine olografica con il volto dell'amico e una voce allegra e squillante disse:
«Ciao Bruce, come stai? È da tanto che non ti sento, va tutto bene?»
Si scosse dal torpore e rispose:
«Ciao Chad, sto benissimo. Dove sei? Vorrei parlarti, quando ci potremmo vedere?»
Il volto nell'immagine sghignazzò:
«Vuoi forse presentarmi quella uluthiana che hai di fronte a te nella vasca?»
«Potrei anche farlo» rispose sorridendo e aggiunse:
«Sono al Galaxy, ce la fai a raggiungermi?»
La risposta gli giunse sempre ridacchiando:
«Se è bella ti raggiungo per cena»
e chiuse la comunicazione.
Soddisfatto di aver rintracciato subito il suo amico, uscì dalla
vasca e si avvolse in un morbido telo assorbente. Nell'appartamento era
disponibile una sartoria automatica di ultima generazione. Si mise nudo
nello scanner e scelse un'uniforme del tipo usato su Nuova Terra, con
una semplice decorazione che indicava chiaramente il suo rango. Era
meglio evidenziarlo, si disse. L'uniforme
gli calzava perfettamente e, nonostante sapesse dell'esistenza di
quelle nuove macchine, si stupì per la rapidità e per la
perfezione con cui era stata confezionata per lui quell'uniforme. Doveva
attendere l'ora di cena per incontrare Chad. Si accomodò su uno
dei due enormi divani per sentire le ultime notizie sul Consiglio della
Federazione e attivò il generatore di immagini 3D. Era un
modello che non aveva mai visto. Al Galaxy evidentemente mettevano a
disposizione dei loro ospiti tutta la più avanzata tecnologia.
Guardando meglio il pannello di comando, la sua attenzione venne
richiamata da un pulsante con impresso un cuoricino. Incuriosito, lo
premette e apparve un ologramma con delle opzioni che chiedevano di
scegliere sesso, razza, età, conformazione somatica.
Pensò che l'offerta del Galaxy agli ospiti prevedesse anche
immagini erotiche e, anche se non aveva in mente divertimenti di quel
tipo, per pura curiosità scelse, femmina, Nuova Terra, 40 anni,
formosa. Apparve una splendida donna, come aveva chiesto, vestita
con una corta tunica che copriva a malapena le sue forme procaci. Si
meravigliò dell'immagine così realistica, ma rimase
stupefatto quando la donna gli si avvicinò e gli toccò la
mano, dicendogli con una voce sensuale:
«Buona vita! Sono Zeina...»
Si riebbe dallo stupore e si accorse che era un'immagine
tridimensionale ma toccandola dava la sensazione di un corpo vero e
reale. Immaginò quali prestazioni fosse in grado di offrire agli
ospiti ma non voleva distrazioni in quel momento perchè voleva
prepararsi il discorso da fare con Chad. Dopo si diede dello
stupido ma, prima di spegnere tutto, salutò educatamente Zeina
con un "ciao", anche se era solo un sofisticato ologramma.
Ogni appartamento del Galaxy era fornito di una cucina
automatica dove gli ospiti potevano chiedere qualsiasi
specialità di qualsiasi pianeta. Per i nostalgici dei vecchi
tempi, però, avevano previsto al secondo piano un ristorante
tradizionale con veri cuochi e veri camerieri. La grande sala era
arredata come si usava sulla Terra un migliaio di anni prima, con
pareti ricoperte da vero legno, tavoli con comode poltroncine imbottite
e lampadari dell'epoca. L'unico dispositivo tecnologico moderno
erano le cupole acustiche. Potevano essere attivate su richiesta e
isolavano le conversazioni che avvenivano attorno al tavolo dal resto
della sala, assicurando una riservatezza totale ai commensali. Nessun
suono poteva oltrepassare le pareti della cupola acustica, né vi
poteva entrare dall'esterno.
Chad entrò puntuale nel ristorante e guardandosi in
giro vide Bruce seduto ad in tavolo in un angolo della grande sala. Vi
si diresse a grandi passi sorridendo. Bruce si alzò per
stringergli la mano e, sorridendo a sua volta, gli disse:
«Benvenuto signor Contrammiraglio!»
Notando il decoro sulla sua uniforme e sentì l'immediata risposta dell'altro:
«Quale onore, signor Primo di Nuova Terra!»
Risero entrambi e cominciarono a raccontarsi a vicenda quello che
era successo durante il tempo in cui non si erano più visti. Il
discorso cadde sui corpi artificiali e Bruce chiese sorridendo: «Non hai intenzione di cambiare il tuo corpo con uno eterno e imbattibile?»
Chad si fece serio e rispose:
«Sono convinto che sarà necessario farlo per
sopravvivere, ma è una fatto che mi lascia molti
interrogativi...»
e aggiunse:
«lo farò proprio quando sarò costretto a
farlo per non sparire del tutto da questo pianeta. Tu invece?»
Bruce colse l'occasione che non si aspettava dal suo amico e rispose:
«La penso allo stesso modo e ti dirò che il motivo della mia visita su Uluth riguarda anche questo...»
Allo sguardo interrogativo di Chad proseguì:
«Mi incuriosisce molto il fatto che nelle Antiche Leggi non
siano spiegati i motivi del divieto di esplorare gli strati esterni
dell'universo, la cui esistenza è provata dagli scienziati. Io
cambierò il mio corpo temporaneo proprio all'ultimo momento
perchè so che facendolo dovrò lasciare Nuova Terra. Amo
molto quel pianeta e non solo perché ci sono nato, come tutti
quelli della nostra specie del resto.»
Chad ridivenne allegro per un attimo e disse quasi ridendo:
«Sei affezionato a quelle brutte bestiacce che girano per i boschi del tuo pianeta?»
Ridiventando serio aggiunse:
«Pensi di trovare delle risposte qui su Uluth?»
Bruce decise di chiarire le sue intenzioni completamente: «Vorrei
parlare personalmente con l'Ammiraglio Gordon o con qualcuno dei suoi
più stretti collaboratori di allora.»
Dopo una breve pausa in silenzio, Chad gli chiese guardandolo, serio, negli occhi:
«Che cosa chiederesti all'Ammiraglio?»
Bruce non ebbe esitazioni:
«Gli chiederei innanzitutto i motivi del divieto di
esplorare gli strati esterni dell'universo. Le Antiche Leggi sono state
promulgate ai suoi tempi e forse anche con il suo contributo. E
poi...»
allo sguardo interrogativo dell'amico, proseguì deciso: «Nell'archivio
di Nuova Terra ho trovato per caso un frammento di un ologramma, che
faceva parte di un'informazione e che, evidentemente per errore, non
era stata cancellata completamente. Come sai bene, la Federazione invia
periodicamente dei funzionari per aggiornare gli archivi locali di
tutti i pianeti. Da quel frammento mi sembrò di capire che
L'Ammiraglio avesse dato la caccia per molto tempo a degli esseri
incorporei che esistevano in uno strato esterno.» Chad si fece serio:
«Interessante...»
e aggiunse pensieroso:
«Non sarà facile trovare l'Ammiraglio. L'ultima
notizia su di lui l'ho avuta per caso, da un ufficiale mio sottoposto
che lo aveva visto assieme ad altri imbarcarsi su un vecchio Ranger
diretto su un pianeta di S-102, attraverso una Porta del pianeta
Govhlor. Ma questo deve essere successo almeno un anno fa.»
Bruce provò a chiedere:
«Pensi di riuscire a ottenere informazioni più recenti sull'Ammiraglio?»
L'amico con un tono dubbioso rispose:
«Posso provare, anche se non credo sarà una cosa
facile rintracciarlo. Comunque interessa anche a me questo argomento e
per cominciare darò un'occhiata negli archivi della flotta, per
lo meno fino al livello che il mio grado lo permetterà.»
Si lasciarono con una stretta di mano e con la promessa reciproca di rimanere in contatto.
|