Le
navi da trasporto classe
Liberty,
di
realizzazione statunitense,
sono state le principali unità navali da carico utilizzate
dai paesi
Alleati
nel corso dellaseconda
guerra mondiale; esse hanno rappresentato un modello di nave
cargo standard, che grazie alla facilità e
velocità di
costruzione poté essere realizzata in migliaia di
unità, che sono
risultati largamente impiegati nei convogli che dagli Stati Uniti
erano diretti ai paesi Alleati. Nonostante il concetto di progetto
"unificato" esse erano dotate di rifiniture di vario
livello, in base alle possibilità di approvvigionamento, ai
cantieri
e ad altre contingenze, che spesso comportarono la realizzazione o la
modifica ad
hoc
di navi in
versioni speciali.
Durante
la battaglia
dell'Atlantico, i sommergibili
tedeschi,
originariamente appena 33, inflissero una grande quantità di
perdite
al naviglio di rifornimento che dagli Stati Uniti partiva verso
l'Europa, in particolare verso la Gran
Bretagna e l'Unione
Sovietica. La situazione bellica ebbe diversi momenti in cui
i
tedeschi, con la costruzione in massa di unità subacquee,
arrivarono
a mettere in crisi il traffico alleato. Dall'altra parte della
barricata, però, anche gli Alleati si organizzarono, con una
produzione in massa di navi di scorta e di aerei antisommergibili. Si
arrivò anche all'uso di mercantili speciali, trasformati in
navi
miste trasporto-portaerei, poi in portaerei
di scorta vere e proprie.
Ma
l'altro tipo di
realizzazione di rilievo si ebbe con la cantieristica dedicata ai
trasporti. Gli americani organizzarono fin dalla metà degli
anni '30
delle opportune contromisure ad alcuni problemi che già si
manifestavano nella loro flotta. Infatti, nonostante i 50 scali
disponibili per la realizzazioni di navi mercantili oceaniche, la
produzione era insufficiente per soddisfare le esigenze dei trasporti
mercantili.
Così
con il Merchant
Marine Act fu istituita la USMC, acronimo per United
States Maritime Commission
(Commissione Marittima degli Stati Uniti). Questa si doveva occupare
di realizzare le navi da trasporto per mantenere ad alti livelli la
flotta, sia per compiti civili che di eventuali impieghi navali
militari. Ipotizzando ancora 10 anni di pace, si organizzò,
attraverso il Peace Standard Program, la costruzione di 50 navi
l'anno, circa una alla settimana, con le navi suddivise in 3
categorie diverse. La propulsione era basata su turbine
a vapore, per ottenere elevate velocità (14-16
nodi).
Nel
1942
giunse con molto anticipo sul previsto l'esigenza di mantenere ad
alto livello il trasporto navale oceanico, la disponibilità
in quel
momento era di 1422 navi oceaniche, che nel 92% dei casi avevano
però
oltre 20 anni di vita.
Nel
frattempo era giunta
(ottobre 1940) una commissione inglese per l'acquisto di materiali
nuovi, segnatamente mercantili, che le perdite belliche rendevano
necessario. Infatti già oltre un milione di tonnellate di
naviglio
mercantile era andato perso in un anno.
Gli
inglesi avevano già i
piani per la Empire
Liberty,
da
7157t
di stazza lorda, versione semplificata della Dorington
Court
del
1939, che
riusciva a trasportare ben 10000 tonnellate di carico con un motore
di appena 2 megawatt
e velocità di 11 nodi, bassa ma accettabile.
Gli
americani non erano
però d'accordo sul progetto inglese, in particolare per la
velocità
di crociera assai limitata, e proposero 60 navi del loro "War
Emergency Program", già impostate. Gli inglesi non
accettarono,
perché la tecnologia di costruzione prevedeva le connessioni
mediante saldatura,
tecnologia poco diffusa e che prevedeva sostanziali modifiche di
allestimento dei cantieri. Entrambe le parti erano quindi
insoddisfatte di quanto la controparte proponeva, quando si fece
avanti il noto imprenditore di costruzioni civili,Kaiser,
che offrì, per questo sostanzioso contratto, la costruzione
delle
navi inglesi a Richmond e South Portland. Il contratto da 96 milioni
di dollari venne firmato il 20 dicembre 1940,
e in questo vi fu parte anche per altre 2 compagnie, la
Todd-Shipyards e la Todd-Bath Ironworks Co. Queste compagnie
inizialmente allestirono 2 cantieri con 7 scali l'uno, per le 60 navi
richieste dagli inglesi.
Questa
produzione iniziale
sarebbe stata determinante per dare in seguito alla cantieristica
americana la capacità e l'esperienza per il successivo
sforzo
bellico. La prima delle 60 navi classe Ocean, la Ocean
Vanguard,
venne varata il 15 ottobre 1941, ma nel frattempo era già
stata
varata anche la prima nave realizzata per le esigenze americane, la
Patrick
Henry.
Si
provvide a rielaborare
il progetto inglese in maniera tale da incontrare anche le esigenze
americane. Anzitutto, in termini progettuali venne raggruppato a
centro nave tutto il blocco delle sovrastrutture, che prima, nelle
Ocean,
era costituito da una plancia molto in
avanti rispetto
al fumaiolo.
Tutte
le strutture erano
raggruppate attorno al fumaiolo, nel centro nave, per essere
più
efficientemente riscaldate, e avere una minore sensibilità
al moto
ondoso (importante per l'efficienza dell'equipaggio). La nave aveva
le sovrastrutture su 3 ponti, con una plancia e le cabine per
l'equipaggio, mentre l'infermeria era a poppa, sistemata vicino alla
postazione dell'artiglieria. Un'altra artiglieria poteva essere
installata a prua, assieme a un massimo di 8 mitragliere contraeree.
Dunque la nave del tipo Liberty era un mezzo pensato fin dall'inizio
per essere usato come mercantile armato.
La
parte strutturale era
caratterizzata dall'assemblaggio di oltre 250 000 componenti
provenienti da 32 stati americani, poi assemblati in prefabbricati, e
infine montati sugli scali. La rapidità della costruzione
richiese
il ricorso alla saldatura per tutta la struttura, con un totale di
lunghezza delle linee di saldatura di ben 46 km.
Gli
alloggiamenti interni
avevano cabine per l'equipaggio, con cuccette da oltre 6 piedi (1,81
m), riscaldamento, frigoriferi e persino docce. Le cabine erano da 2
o 4 posti. Anche la plancia era riscaldata. Era possibile eseguire la
maggior parte delle operazioni correnti a bordo senza esporsi agli
agenti atmosferici.
Ma
le disposizioni
dell'USMC erano spesso disattese per aumentare la rapidità
della
costruzione, e così le navi a volte mancavano di sistemi di
allarme
incendi, avevano una sola girobussola,
ed avevano altre "semplificazioni" spesso pericolose per la
sicurezza in mare.
Le stive
erano 5, suddivise da 7 paratie
trasversali, accessibili anche senza aprire i boccaporti.
Esse erano sia a prua che a poppa. Le strutture erano in acciaio. Il
ponte di coperta era capace di ospitare 1600 kg circa per
metro
quadro, mentre il ponte inferiore era capace di ospitare anche
3400 kg, con punte di 8000, per esempio sopra il tunnel
dell'elica. I boccaporti erano in legno, mentre gli alberi di carico
erano picchi tubolari in acciaio, e non strutture a portico come nei
modelii inglesi. Le possibilità di carico erano migliorate
anche dal
fatto che i ponti di trasporto erano di tipo continuo, senza
dislivelli, sia a prua che a poppa.
La
capacità di trasporto
nel caso del Liberty-base, quella di gran lunga più
realizzata, era
di 300 carri ferroviari, oppure 2840 jeep, oppure 230 milioni di
munizioni, oppure 440 carri armati leggeri, oppure 3.330.000 razioni
C.
I
propulsori erano macchine
a vapore a triplice espansione, con caldaie a tubi d'acqua,
più
sicure di quelle a tubi di fiamma, anche chiamate "di tipo
scozzese", che erano decisamente pericolose in caso di
esplosioni. Queste venivano installate sui Liberty chiamati Canadesi
che avevano una configurazione più Britannica, con
costruzione
chiodata e non saldata, con bighi di carico in legno, e decisamente
inferiori come caratteristiche a quelli costruiti in USA.
I
tecnici americani, al
contrario da quelli inglesi, modificarono l'alimentazione del
combustibile con la nafta al posto del carbone, cosa che
eliminò i
carbonili e migliorò la rapidità di rifornimento
e l'efficienza
delle navi. La quantità di nafta stoccata poteva arrivare a
1819t
che con un consumo medio di 30t/giorno alla massima velocità
di 11
nodi, dava una autonomia di 15400 NM (27721 km), l'unica elica
aveva 4 pale da 5,6m di diametro. Le rotazione del propulsore erano
74 giri al minuto al massimo, con un picco ammissibile a 76.
Le
ancore
erano in teoria due, con un totale di dieci "lunghezze" di
catena ciascuna, per una misura complessiva di 247 metri di catena,
ma spesso a causa di temporanee carenze di acciaio
ne avevano una con catena da 5 "lunghezze" (136 m) e una
con 10 lunghezze o 247 m, o addirittura solo una ancora.
La
nave, di tipo Twin Deck
(doppio ponte), era dedicata al trasporto di materiali, dei tipi
più
vari, ma nondimeno vennero approntati anche modelli speciali:
la
nave
carboniera (EC2-S-AW1), realizzati dalla Delta Shipbuilding
Co. di N.Orleans durante il 1944; l'apparato motore era all'estrema
poppa anziché a mezza nave.
la
nave trasporto carri armati (Z-EC2-S-C2), 8, simili a quelle per il
trasporto aerei, realizzate dalla J.A.Jones di Panama City.
il
tipo per il trasporto di aerei imbarcati (Z-EC2-S-C5), che aveva 4
boccaporti anziché 5, ma ingrandendo i 3 a prua. Di 40 navi
ordinate, la J.A. Jones ne ha realizzati 28 e la New England
Shipbuilding altre 8, per un totale di 36, o il 90% del quantitativo
ordinato.le
navi cisterna (Z-ET-S-CE) con 30 navi realizzate, per ovviare alla
carenza di petroliere, con una capacità di circa 10.000t.
l'unale
Liberty Ospedale, realizzate in 6 esemplari per modifica di navi
già in servizio. Ridotti al solo scafo esterno, poi
totalmente ricostruiti, essi ebbero un terzo ponte sottocoperta, nuove
e ampie sovrastrutture, per un totale di oltre 600 posti letto.
Trasformazione dal novembre 1943le
Liberty trasporto prigionieri, navi normali modificate per trasportare
prigionieri di guerra, con una capacità iniziale di 308, poi
portati a 504. Queste navi erano necessarie per la gran
quantità di prigionieri da trasportare dopo la caduta
dell'Africa, specie in Canada. Così ne vennero allestite
113, ma quando un Savoia-Marchetti
S.M.79 danneggiò con un siluro
la Benjamin
Contee,
il
fato volle che essa fosse sovraccarica di
prigionieri italiani, ben 1800, e 320 di loro morirono in questa
catastrofica azione.le
Liberty per animali, 13 navi modificate per portare 700 muli ciascuna.
L'US Army era altamente meccanizzato, ma nondimeno sentì la
necessità di mobilitare anche numerosi quadrupedi in
numerosi teatri operativi, in cui i trasporti meccanizzati erano poco
efficienti.Le
Liberty vennero
realizzate secondo programmi crescenti. All'inizio, nel 1941,
arrivò
per 7 dei 9 scali di produzione l'ordine per le prime 200 navi, ma il
programma ne previde rapidamente di più, con Roosevelt che
chiese 9
milioni di tonnellate per il 1942, e 15 per il 1943.
Tra
i cantieri che curarono
la concreta realizzazione di queste navi, vi erano:
- Oregon
Shipbuilding Corp., realizzato a Portland con 8, poi 11 scali,
costruì 322 navi a partire dall'estate del 1941. Esso aveva
inizialmente un margine di utile di 140.000 $ per nave, ma fu ridotto a
metà 1943, a 60.000. La manodopera usata era di 35.000
persone, al massimo dell'attività, e oltre il 30% erano
donne. Il risultato fu una produzione che arrivò fino a 17
navi per mese, una ogni meno di 2 giorni. Costo medio per nave:
1.643.000$ dell'epoca (circa 8 volte un bombardiere B-17 quadrimotore).
Bethlehem-Fairfield
shipyard Inc.: sorto vicino a Baltimora, costruì
ben 13
scali, aumentati successivamente a 16. Costruì 384 navi al
costo medio di 1.750.000$ per nave, impiegando 27.000 operai, nel
momento di maggior attività. Fu questo cantiere che
costruì la Patrick Henry, la prima delle Liberty (impostata
30/4/41, varata 27/9/41, consegna 30/12/41). Il totale era di 246
giorni, ma in seguito si scese a 120, poi addirittura a 51
(impostazione-varo) +7 (completamento). Questo scalo era il
più grande e importante per la costruzione di queste navi.
- California
Shipbuilding: costruito a Terminal Island, L.A., arrivò a
impostare sui suoi 12 scali 306 navi, con un massimo di 12 al mese, per
un costo medio di 1.858.000$ l'una, oltre a 30 petroliere.
- North
Carolina Shipbuilding: a Terminal Island, costruì 126 navi a
1.543.600$ di media, il valore più basso anche per via del
fatto che la manodopera aveva a sua volta paghe molto basse.
- Delta
Shipbuilding: sorto a New Orleans, 8 scali, costruì le navi
Liberty facendole varare su di uno stretto canale, che
comportò di farle scivolare lateralmente in mare, piuttosto
che di prua o poppa. Con 13.000 lavoratori al suo culmine,
riuscì a completare 188 navi, tutte saldate.
- Alabama
Drydock: a Pinto Island, Alabama, 4 scali poi aumentati a 12, per un
totale di sole 20 navi completate
- Todd
Houston Shipbuilding Corp: vicino a Houston, ebbe 6 scali in seguito
aumentati a 9. Ebbe una produzione di 208 navi a 1.899.000$ di media,
con tempi di costruzione di 300 giorni iniziali, poi ridotti a 45.
-New
England Shipbuilding Co.: costruì 236 navi con i suoi 2
cantieri E e W, costo medio 1.892.000$. La manodopera per nave fu la
più bassa, con 410.000 ore per unità costruita.
- I
due cantieri J.A. Jones costruction, che costruirono uno 85 navi a
1.992.000$ di media, l'altro superò di poco i 2.000.000 per
le prime 66.
- Permanente
Metals Co.: lo Yard N.1, a Richmond, costruì 138 navi sui
suoi 7 scali, al costo medio di 1.875.000$ . Lo Yard N.2
realizzò altre navi, che arrivarono in tutto a 351. Una di
queste Liberty la Robert
E. Peary
venne
varata dopo
4 giorni e 15 ore dall'impostazione il 12 novembre 1942, e
richiese altri 3 giorni per il completamento. La popolazione di
Richmond
passò da 23.000 a oltre 100.000 persone per lo sforzo
bellico legato all'attività cantieristica.
Vi
furono anche altri
cantieri, come il Kaiser Co., il Walsh-Kaiser, il St. John e vari
altri, che erano meno totalmente coinvolti nella produzione o erano
scali di costruzione minori, che tuttavia totalizzarono un buon
numero di altri scafi varati (88 il solo St. John).
Le
navi cominciarono ad
entrare in servizio a partire dal 1942,
e la loro massa fu tale da rendere alla lunga perdente la campagna
degli U-Boot.
Le
Liberty erano navi capaci, e realizzate in maniera tale che esse
raggiungevano economicamente il loro scopo, semplicemente riuscendo a
eseguire un solo trasporto a pieno carico.
Queste
navi, nonostante la
loro apparenza tutt'altro che bellicosa, assieme alla massa di
unità
di scorta, riuscirono alla lunga a consentire la vittoria degli
Alleati nella Battaglia
dell'Atlantico, che fu decisiva per la vittoria nella Seconda
guerra mondiale. Assieme al gran numero di navi di scorta
realizzate, indispensabili per la loro protezione, diedero agli
anglo-americani un vantaggio decisivo, tanto che gli USA si permisero
pure di lanciare 2 grandi operazioni anfibie contemporanee, in Europa
e nelle Filippine, nel giugno 1944.
Le
Liberty non erano prive
di difetti, come quello di essere spesso fin troppo spartane nelle
rifiniture, e soprattutto il problema della costruzione saldata, che
veniva eseguita in maniera spesso imperfetta, in molti casi
comportò
lesioni strutturali anche gravi, specie a pieno carico durante le
tempeste oceaniche, ovvero nelle peggiori condizioni di impiego,
anche se ne venne tentata la previsione con sovradimensionamenti a
progetto. Una nave ogni 8 ebbe dei problemi con le saldature, una
ogni 30 li ebbe di grave entità, ma successe addirittura che
non
meno di 5 affondarono spezzandosi in due, specie nei climi freddi,
quando l'acciaio ad effetto delle basse temperature diventava
più
fragile e si fessurava con facilità nei punti di saldatura,
di per
sé sollecitati dagli effetti di alterazione recati delle
saldature
stesse. Questo problema era aggravato dalla mancanza della
possibilità di calcolare gli sforzi sullo scafo durante le
operazioni di carico o scarico. Va detto che la saldatura per gli
scafi delle navi era all'epoca una tecnica poco più che
sperimentale, e appena qualche anno prima sarebbe stato impensabile
produrre così tante navi e da cantieri senza esperienza
tecnica in
merito. Addirittura molti cantieri vennero istituiti solo per lo
scopo di costruzione di tali navi, e assunsero rapidamente centinaia
di migliaia di operai, molti dei quali erano senza alcuna esperienza
di costruzioni navali. Per questo in numerosi esemplari venne
eseguita una costruzione parzialmente imbullonata dei corsi
orizzontali delle lamiere di scafo e della coperta. La costruzione
con i bulloni dà una maggiore flessibilità al
fasciame che è utile
durante il maltempo, assorbendo e riducendo gli sforzi concentrati
sui componenti dello scafo.
Altri
problemi erano la
mancanza di stabilità a nave scarica (cariche invece erano
assai
stabili), nonostante le alette
antirollio, con escursioni laterali che potevano arrivare
anche a
7 ondeggiamenti di 30 gradi in 1 minuto. Per questo si dovette
aumentare la zavorra a oltre 2000 t extra, che si aggiungevano al
massimo normale di 2800 t nei doppi fondi.
In
tutto, nonostante gli
innumerevoli problemi da affrontare, le Liberty vennero realizzate
rapidamente e in quantità enormi: tra il 1941 e il 1945 (ma
molti
cantieri passarono alle Victory
già
nel 1944) ne vennero ordinate 3.148 e realizzate 2.710;
2.580
base, 24 carboniere, 8 per i carri armati, 62 cisterne, 36 trasporto
aerei. Totale, 29.292.000 T.s.l. (tonnellate di stazza standard)29.292.000
T.s.l.
(tonnellate di stazza standard), costruite in totale, in termini di
dislocamento, corrispondono a: circa 400 corazzate Classe
Iowa(4 realizzate), 450 Classe
Yamato, 700 Classe
Littorio, mentre come portaerei era l'equivalente di 1000
portaerei
Classe Essex, oppure 1500 dei più grandi
incrociatori
pesanti Classe
Salem (realizzati in 3 unità), o infine 25.000
cacciatorpediniere di scorta DE (500+)[non chiaro].
Questo in
sostanza per rimarcare quale percentuale di materie prime e
di risorse cantieristiche richiedesse il settore logistico della
guerra navale durante l'ultimo conflitto: le Liberty stazzavano
più
di tutte le navi da guerra dell'US Navy mai realizzate (incluse oltre
100 portaerei e circa 80 corazzate).
Anche
in termini economici
i valori in campo sono assolutamente notevoli. Il costo medio di una
Liberty, 1.790.000 $. -ovvero 35.000.000 di lire del 1940-,
può
essere paragonato a quello di altri equipaggiamenti: Sempre prendendo
i valori in lire, un U-Boot Type VII costava 15 milioni, un B-24
4,2, un B-17 4.
Una
Liberty costava quindi
circa oltre il doppio di un sommergibile tedesco e 9 volte un B-17.
La produzione complessiva totalizzò un valore da poter
essere, in
termini economici, equivalente a circa 6000 U-Boot o 22.500 B-17. Per
i tedeschi era economicamente conveniente la campagna sottomarina,
perché avrebbero potuto perdere anche un paio di U-Boot se
potevano
affondare una Liberty, anche senza considerare il carico trasportato
(che poteva arrivare, come si è visto, a oltre 400 carri
leggeri),
ma le risorse su cui potevano contare erano inferiori a quelle
americane (in tutto realizzarono solo un migliaio di sommergibili).
Il programma del B-24 vide realizzati 18.000 esemplari, per cui il
costo complessivo era dello stesso ordine di grandezza, ma il
Liberator era a sua volta il più numeroso quadrimotore mai
realizzato, per cui si confrontano due programmi realmente colossali
nelle proprie categorie.
Liberty
sui sette mari
Tra
i tanti episodi degni
di essere raccontati, la Liberty Stephen Hopkins,
che prima di
essere affondata incendiò la nave corsara Stier tedesca, nel
corso
di un convulso scontro a breve raggio.
La Paul Hamilton
ebbe invece il maggior valore di perdite umane, quando, affondata a
Nord di Algeri, ebbe 504 vittime.
La Albert Gallantin
ebbe una salva di ben 3 siluri a segno, ma essi non esplosero e la
nave si salvò. Era l'agosto 1943, ma poi la sua fine
arrivò, sempre
per siluro, nel gennaio 1944 (sottomarino I 26 giapponese)
La John
Harvey
era tra
le 5
Liberty affondate a Bari il 2 dicembre 1943 (durante il bombardamento
di Bari e aveva a bordo 100 tonnellate di iprite, che si
sparsero come una mortale cortina sul porto di Bari, dopo che la nave
esplose.
La
USS Carlos Carrillo
a San Francisco nel 1945
Oltre
all'US Navy, le
Liberty furono per circa il 10% utilizzate da altre marine, per un
totale di 276 cedute. 182 erano per la Gran Bretagna, 43 per l'URSS,
13 per la Francia e ulteriori andarono ad altre nazioni.
Dopo
la fine della guerra,
restavano oltre 40 milioni di tonnellate (nonostante l'affondamento
di circa 20 milioni) di navi mercantili disponibili, e molte di
queste tonnellate erano rappresentate da navi Liberty. Ora, gli USA
erano impegnati a realizzare le navi classe Victory, che rispetto
alle Liberty erano costruite per durare a lungo, essendo le navi
"post-belliche" per eccellenza. La costruzione di queste
cominciò nel 1944. Le Liberty erano nondimeno le
più numerose, la
metà delle 5600 mercantili costruite dagli USA durante la
guerra
(costo: oltre 14 miliardi di $ dell'epoca).
Immesse
nella flotta
ausiliaria e nella riserva, appositamente creata per gestire i
surplus postbellici, esse vennero usate a lungo. Vennero anche
fornite Liberty a numerose nazioni, come le 100 all'Italia, 100 alla
Grecia, 106 alla Gran Bretagna. Ma malgrado un gran numero di
trasferimenti, la classe comportava ancora la presenza di un enorme
numero di navi nella Reserve Fleet.
Nel 1962 e
ne
erano ancora 1051 su 1872 in totale, nel 1965
erano 800 su 1579, e questo anno è significativo,
perché a 20 anni
dalla fine di quella guerra, per vincere la quale esse furono
costruite.
A
metà del 1966
vi erano nella Reserve ancora 722 navi, mentre altre 700 navigavano
con numerose bandiere per i sette mari.
Nel
1968 le Liberty erano
tuttavia in rapida caduta, con 'appena' 462 scafi ancora disponibili
nella Reserve. Nonostante la Guerra
di Corea, che vide la mobilitazione di 130 Liberty, vennero
via
via alienate innumerevoli navi che finirono per essere demolite, a
patto che le compagnie le demolissero in territorio americano.
Infine
molte navi vennero
usate per compiti speciali, tra cui lo spionaggio, ma anche
esperimenti con motori a turbina, come nel caso della G. Sergeant,
che fu la prima nave ad attraversare l'Atlantico nel 1956,
motorizzata da turbine a gas. 4 navi vennero dotate di turbine da
6.000 hp a vapore, per ottenere 15 nodi di
velocità, ma il
programma si fermò lì invece di continuare come
previsto. Notare
bene, si trattava della soluzione che nel periodo prebellico era
contemplata per i nuovi trasporti oceanici dall'USMC.
A
tutt'oggi esistono navi
Liberty, come la SS
Jeremiah O'Brien, conservata come museo a San Francisco, ma
può
essere che vecchie navi siano ancora in servizio in compagnie
mercantili del Terzo Mondo, dopo 70 anni dal loro varo.
In
Italia, le navi vennero
usate come trasporti civili di mezzi e merci, capaci di trasportare
negli USA anche 1100 auto Fiat
a viaggio, come la Italterra.
Alcune ebbero i motori sostituiti con diesel Fiat e turbine per 13
nodi di velocità, come la nave Laguna
e la Corallo.
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