Alla
mia tenera età di settantasei anni, mi è
saltato alla mente
di scrivere. Non perché io sia un vecchietto che si annoia,
anzi, abitando in una grande vecchia casa in campagna, troverei
passatempi da bricoleur
a volontà. Un giorno sistemando dei vecchi libri su dei
nuovi scaffali, mi è capitato tra le mani un manuale di
radiotecnica (non solo
obsoleto ma credo anche incomprensibile a chi si occupa oggi di
elettronica,
salvo che non sia anche un appassionato di archeologia) che mi era
servito, nella notte dei tempi, a sostenere l'esame di stato per
conseguire ilbrevetto
di ufficiale marconista. Sfogliandolo
con un po' di nostalgia, lo confesso, mi sono messo a pensare che la
figura del marconista non solo sia scomparsa da tanti anni ma, oggi, in
pochi sanno che cosa ci facesse un ufficiale marconista a bordo di
una nave. In quel momento mi sono detto che forse sarebbe stato utile
parlarne, non tanto perché quel ruolo ha fatto parte della
mia vita per anni, ma soprattutto perché è stata
una
figura importante sulle navi, tanto da assegnargli il grado di
ufficiale. Nessuna nave al mondo, allora avrebbe avuto il permesso
salpare senza
un marconista a bordo. Mi sono quindi deciso di descrivere e raccontare
situazioni e
avvenimenti accaduti in mare, visti con gli occhi del protagonista,
un giovane ufficiale marconista che si avventura per mare.Giunto
a metà della storia, mi sono chiesto se avessi annoiato il
lettore con avventure che, anche se all’inizio interessanti,
diventano poi ripetitive. Ogni tempesta è simile alle altre.
Tutte le serate passate a terra in un porto esotico si assomigliano. I
rapporti umani a bordo sono sempre gli stessi, governati da una
gerarchia
imprescindibile. Decisi allora di inserire un po' di mistero
nella storia, richiamandomi al mio interesse per la storia
dell’universo e all’astrofisica che mi hanno da
sempre appassionato da curioso autodidatta.
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Oriano
Galvanini è nato a Trieste nel 1944 e vive
a Pozzuolo del Friuli(UD). Negli anni '60 ha navigato come
ufficiale marconista su navi mercantili battenti bandiera panamense.
Una di queste è il piroscafo Bayhorse, descritto nel primo
volume della saga.
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